“In mezzo a crisi politiche, mancanza di senso delle istituzioni, perdita di democrazia, autoritarismo, caudillismo, populismo, mancanza di leadership in ricerca del bene comune, le nostre economie già impoverite sono peggiorate, il grave aumento della disoccupazione ha causato la diffusione dell’economia informale e il conseguente aumento dei tassi di povertà”. È l’amara constatazione dei vescovi centroamericani, riuniti dal Sedac (Segretariato episcopale dell’America Centrale), che hanno tenuto nei giorni scorsi la propria assemblea annuale, in modo virtuale. A conclusione, il Sedac ha diffuso una nota, firmata dal proprio presidente, mons. José Luis Escobar Alas, e dal segretario generale, card. Gregorio Rosa Chávez, rispettivamente arcivescovo e vescovo ausiliare di San Salvador, dedicata alla situazione che i Paesi centroamericani stanno vivendo, di fronte alla pandemia di Covid-19 e alle alluvioni provocate dalle tempeste tropicali Eta e Iota. La pandemia “ha toccato sacerdoti, medici, personale sanitario, famiglie” e messo in evidenza le carenze del sistema sanitario di vari Paesi. I recenti effetti delle tempeste tropicali, che si sono abbattute sul versante caraibico del Centroamerica, sono stati drammatici, riconoscono i vescovi secondo i quali “la deforestazione indiscriminata e gli espropri dei terreni alle popolazioni native hanno contribuito a distruggere le difese naturali”.
Il Sedac esprime il proprio dolore anche per la migrazione delle grandi carovane e per l’aumento della criminalità. E aggiunge: “È dovere dei Governi camminare verso il bene comune che richiede pace sociale, stabilità e sicurezza, nonché un costante miglioramento in sistemi economici e sanitari a beneficio di tutta la popolazione e non solo di pochi. Esortiamo coloro che hanno responsabilità politiche a lavorare attivamente a favore del rispetto della persona, dei suoi diritti fondamentali ordinati allo sviluppo integrale, benessere sociale e principio di sussidiarietà”. La nota conclude auspicando che la Chiesa sappia sempre di più crescere nel servizio alle persone e nella fraternità del Buon Samaritano.
Al messaggio del Sedac si aggiunge quello di Avvento della Conferenza episcopale guatemalteca, che denuncia, nella contingenza della pandemia e dei disastri naturali, “la persistente corruzione” e la “crescente mancanza di fiducia nelle istituzioni e nei suoi funzionari”. Tutto questo “suscita incertezza e scoraggiamento al pensiero della durezza del futuro che attende la maggior parte dei giovani e dei bambini che abitano la Patria Grande centroamericana”. Tuttavia, i vescovi guatemaltechi invitano a vivere l’Avvento come “tempo di speranza”, interpretando la storia “a partire dalla fede in Cristo, mossi da amore e solidarietà”, cogliendo nell’Avvento l’opportunità per “rinnovare in Ciato tutta la nostra vita personale, familiare e sociale”.