In Italia, a causa dell’attuale crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19, “si profila una grave recessione economica, terreno fertile per la nascita di nuove forme di povertà”. A lanciare il grido d’allarme, sulla scorta del recente rapporto della Caritas, è mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole e vicepresidente della Cei, nell’introduzione ai lavori della sessione straordinaria del Consiglio permanente, che si svolge in videocollegamento. “L’incidenza dei ‘nuovi poveri’ passa dal 31% al 45%: quasi una persona su due si rivolge alla Caritas per la prima volta”, ha ricordato il vescovo: “Aumenta, in particolare, il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52% rispetto al 47,9% dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa. Gli anziani sono costretti ad una solitudine sempre più isolante”. Una crisi che, secondo i dati pubblicati da Banca d’Italia, “nei mesi di aprile e maggio, ha provocato una riduzione di reddito per la metà delle famiglie italiane, nonostante gli strumenti di sostegno ricevuti”. A tutto ciò, “si unisce il tema del lavoro, con la sofferenza sperimentata da tutte quelle categorie che sono costrette a grandi sacrifici, dai tanti piccoli commercianti e lavoratori autonomi, dal mondo dello spettacolo e della cultura”, il monito di Meini, che ha ricordato come “le nostre Chiese non hanno mai smesso di assicurare la loro prossimità con aiuti specifici”.