“La pandemia sta correndo veloce e con i suoi tentacoli pare stringere in una morsa soffocante, ancora una volta, la nostra quotidianità. Anche le nostre Chiese, inserite nel tessuto sociale dei territori, fanno i conti con questa difficile realtà”. È l’analisi di mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole e vicepresidente della Cei, nell’introduzione ai lavori della sessione straordinaria del Consiglio permanente, che si svolge in videocollegamento. “Mai come in questo momento di dolore, paura e preoccupazione che attanagliano in modo allarmante il nostro Paese, sarebbe prezioso e confortante potersi incontrare di persona per ascoltarci e per sostenerci”, afferma il vicepresidente della Cei: “Anche se fisicamente distanti, non siamo per questo lontani”. “Stiamo verificando come in tutto il territorio nazionale inizino nuovamente a diradarsi quelle occasioni d’incontro – sul lavoro, a scuola, in parrocchia, nel vicinato… – che, in condizioni normali, scandirebbero le giornate di ciascuno”, ha detto il vescovo: “Anche le attività educative e pastorali nelle nostre comunità, in via precauzionale, stanno prendendo nuove forme: emerge un forte e apprezzabile senso di responsabilità per la salute di tutti. Le relazioni interpersonali e comunitarie sono preziose, ma altrettanto importante, persino vitale, si rivela in questa fase la massima prudenza nei contatti e nelle occasioni pubbliche di riunione”. A proposito della prossima Assemblea generale, fissata per questo mese di novembre (dal 16 al 19), Meini ha osservato: “La realtà di questo tempo s’impone con tutta la sua forza e ci troviamo di nuovo a confrontarci con una situazione che sta travolgendo i nostri piani e che c’impone una valutazione ulteriore delle circostanze e del contesto nel suo sviluppo”.