“Tutti noi vogliamo bene a Gesù, tutti vogliamo seguirlo, ma dobbiamo essere sempre vigilanti per rimanere sulla sua strada”. È cominciata con questo invito la parte finale dell’omelia pronunciata dal Papa nella Messa per il Concistoro, celebrata nella basilica di San Pietro con alcune restrizioni rese necessarie dall’emergenza sanitaria in corso. “Perché con i piedi, con il corpo possiamo essere con lui, ma il nostro cuore può essere lontano, e portarci fuori strada”, il grido d’allarme di Francesco: “Così, ad esempio, il rosso porpora dell’abito cardinalizio, che è il colore del sangue, può diventare, per lo spirito mondano, quello di una eminente distinzione”. “Pensiamo a tanti genere di corruzione nella vita sacerdotale”, l’invito a braccio: “E tu non sarai più il pastore vicino al popolo, sentirai soltanto di essere ‘l’eminenza’. Quando tu sentirai quello, sarai fuori strada”. Nel racconto evangelico di Marco, per il Papa “ciò che sempre colpisce è il netto contrasto tra Gesù e i discepoli. Gesù lo sa, lo conosce, e lo sopporta. Ma il contrasto rimane: lui sulla strada, loro fuori strada. Due percorsi inconciliabili. Solo il Signore, in realtà, può salvare i suoi amici sbandati e a rischio di perdersi, solo la sua Croce e la sua Risurrezione. Per loro, oltre che per tutti, lui sale a Gerusalemme. Per loro, e per tutti, spezzerà il suo corpo e verserà il suo sangue. Per loro, e per tutti, risorgerà dai morti, e col dono dello Spirito li perdonerà e li trasformerà. Li metterà finalmente in cammino sulla sua strada”. “San Marco – come pure Matteo e Luca – ha inserito questo racconto nel suo Vangelo perché è una Parola che salva, necessaria alla Chiesa di tutti i tempi”, ha concluso Francesco: “Anche se i dodici vi fanno una brutta figura, questo testo è entrato nel Canone perché mostra la verità su Gesù e su di noi. È una Parola salutare anche per noi oggi. Anche noi, Papa e cardinali, dobbiamo sempre rispecchiarci in questa Parola di verità. È una spada affilata, ci taglia, è dolorosa, ma nello stesso tempo ci guarisce, ci libera, ci converte. Conversione è proprio questo: da fuori strada, andare sulla strada di Dio. Che lo Spirito Santo ci doni, oggi e sempre, questa grazia”.