“Abbiamo un’epidemia che ancora si fa sentire con grandissima forza, anche se, dopo molte settimane difficilissime, vediamo qualche primo segnale che va nella direzione giusta”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel videomessaggio inviato al Congresso straordinario digitale della Società italiana di pediatria (Sip). Per il ministro, in questi mesi “i pediatri del nostro Paese hanno dato una mano straordinaria, hanno aiutato a gestire quel pezzo fondamentale della nostra società che sono proprio i più piccoli. Sono la risorsa più preziosa che dobbiamo valorizzare, difendere e tutelare con tutti gli strumenti di cui disponiamo”. Da Speranza anche l’invito a “iniziare a programmare la sanità del futuro, il servizio sanitario nazionale dei prossimi anni, quello in cui la parola prossimità sarà la parola chiave, la parola vicinanza l’idea di un Ssn che risponde fino in fondo ai problemi delle persone”.
Per la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, “in questo momento storico più c’è collaborazione tra pediatria e ministero dell’Istruzione e più le famiglie risulteranno rassicurate. Avete messo al centro i diritti di quelli che per voi sono i vostri piccoli pazienti e per noi le nostre studentesse e i nostri studenti”. “Pediatri e insegnanti – ha evidenziato nel suo videomessaggio – sono accomunati dallo sforzo per garantire i diritti di tutti i nostri piccoli e dei nostri ragazzi, soprattutto quelli dei più deboli e fragili. È una missione potente, che ci pone in primo piano nelle vite delle nuove generazioni che oggi più che mai hanno bisogno di noi”. Secondo Azzolina, “l’educazione sanitaria può rientrare all’interno dell’educazione civica, disciplina trasversale, che può toccare anche l’educazione alimentare”.
Di un “confronto costante” con i pediatri ha parlato anche la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, che nel suo videomessaggio ha sottolineato l’importanza di “sostenere, valorizzare e investire nella dimensione integrale dei bambini e dei ragazzi, fatta certamente di salute fisica ma che comprende una necessaria attenzione alla dimensione psicologica, intellettuale, relazionale ed emotiva”. “È uno sguardo a tutto tondo quello che i pediatri oggi hanno verso questa generazione così affaticata – ha proseguito Bonetti – lacerata dalle fatiche di questo periodo, ma credo possa essere anche uno sguardo portatore di speranza e opportunità”.