Morto, stamani, all’ospedale di Guastalla (Reggio Emilia), don Antonio Maffucci, della fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo. Il decesso è avvenuto per infezione da Covid-19. Il sacerdote era stato ricoverato all’ospedale di Reggio Emilia il 2 novembre scorso, per una infezione – in stadio piuttosto avanzato – da coronavirus. “Subito intubato, aveva avuto un lieve miglioramento che faceva sperare in una possibilità di ripresa. Trasferito all’ospedale di Guastalla, la situazione è di nuovo precipitata e il sacerdote è deceduto questa mattina poco dopo le 5”, informa la diocesi di Grosseto in cui era stato incardinato per un periodo. Le esequie, presiedute da mons. Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla e fondatore della Fraternità dei missionari di San Carlo Borromeo, dovrebbero tenersi mercoledi 2 dicembre a Reggio Emilia.
Don Maffucci, 71 anni, era nato a Milano, aveva frequentato il Seminario a Bergamo ed era sacerdote da 41 anni. Aveva fatto parte del nucleo originario di preti che con don Camisasca diedero vita all’esperienza della Fraternità di San Carlo Borromeo, società di vita apostolica per formare dei giovani alla missione. Il nome di don Maffucci è legato alla storia recente della diocesi di Grosseto, dove arrivò nei primissimi anni ’90 assieme ai primi sacerdoti della Fraternità. Per oltre vent’anni è stato insegnante di religione al liceo classico “Carducci-Ricasoli” e al liceo scientifico “Marconi” tirando su la prima generazione di Gs (Gioventù studentesca), ramo studentesco del movimento di Comunione e Liberazione, coinvolgendo i ragazzi in numerose iniziative. In diocesi ha prestato la sua opera anche in alcune parrocchie (Pian d’Alma-Punta Ala, San Giuseppe e Rispescia) e fra il 2009 e il 2012 è stato esorcista diocesano.