In contemporanea alla ricerca sull’integrità politica in 8 Paesi dell’Unione europea e delle istituzioni comunitarie, il capitolo italiano di Transparency International ha pubblicato oggi il dossier “Soldi e politica” basato sui dati della omonima piattaforma che raccoglie le informazioni sui finanziamenti alla politica e sugli interessi in aziende private di parlamentari e membri del Governo.
Nel nostro Paese, come nella maggior parte degli Stati membri, “la carenza di risorse delle autorità di controllo indipendenti è uno dei maggiori punti deboli. Le autorità di controllo dovrebbero essere messe nelle condizioni di poter monitorare tempestivamente gli interessi finanziari dei funzionari pubblici, il finanziamento dei partiti politici e le attività di lobby”.
“In Italia la capacità di controllo e monitoraggio dei finanziamenti alla politica e dei conflitti di interesse è minacciata alla radice dalla scarsità di informazioni chiare, uniformi, tempestive e in formato aperto pubblicate da partiti e politici – ha dichiarato Davide Del Monte, direttore esecutivo di Transparency International Italia –. La scarsa digitalizzazione delle informazioni e la conseguente assenza di informazioni pubbliche in modalità open data è un grave problema che riguarda molti settori in Italia. Diventa però ancora più problematico quando si parla di informazioni, come quelle sui contributi alla politica, la cui pubblicazione nasce proprio dall’esigenza di favorire la trasparenza, ma le modalità in cui ciò avviene di fatto la ostacolano. Con il progetto soldiepolitica.it e con la campagna #datibenecomune stiamo cercando di colmare questo vuoto istituzionale con le nostre forze”.
Secondo Transparency, “i dati per la ricerca italiana e per quella europea sono infatti spesso di scarsa qualità. I governi devono fornire questi dati in un formato utilizzabile se vogliono davvero incoraggiare la partecipazione del pubblico”.