In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ActionAid incontra il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti e la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa per consegnare la pizza Call4Margherita e chiedere strumenti più efficaci contro la violenza.
“L’iniziativa si ispira alla storia di cronaca della scorsa estate della donna che ha chiamato la polizia fingendo di ordinare una pizza per denunciare il compagno violento. Quella storia è andata a buon fine e l’uomo è stato arrestato, ma è emblematica del fatto che oggi in Italia non ci sono gli strumenti necessari e le risorse sufficienti per contrastare la violenza di genere”, spiega una nota di ActionAid.
“Il nostro Paese rischia di chiudere sempre più porte di fronte alle donne. I fondi per i centri antiviolenza impiegano anni ad arrivare a destinazione. Le reti territoriali non sono ben funzionanti. Non esistono procedure operative condivise da usare in tempi ordinari né tantomeno in quelli straordinari, come l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Servizi sociali, ospedali e uffici giudiziari non sempre hanno personale formato ad accogliere le richieste di aiuto delle donne”, la denuncia di ActionAid.
“Consegnando una semplice pizza abbiamo voluto lanciare un messaggio forte alla politica perché il nostro Paese ha bisogno di un sistema antiviolenza funzionante e duraturo. Chiediamo che il nuovo piano antiviolenza sia rispondente ai bisogni delle donne e degli attori coinvolti, adeguatamente e prontamente attuato e finanziato, anche per le emergenze, e dotato di una governance forte e continuativa. Ciò significa che la violenza maschile contro le donne deve essere all’ordine del giorno nelle agende politiche di tutte le componenti del Governo e del Parlamento, 365 giorni all’anno. Solo così le donne potranno finalmente esercitare il loro diritto a vivere una vita senza violenza”, dichiara Katia Scannavini, vice segretaria di ActionAid Italia.
I ritardi cronici nell’erogazione dei fondi antiviolenza hanno un grave impatto sulla vita delle donne. Durante la pandemia, nonostante un decreto che prevedeva di accelerare il trasferimento di fondi dalle Regioni ai Centri antiviolenza per coprire le spese dell’emergenza sanitaria, solo il 10% dei fondi stanziati a livello nazionale è stato effettivamente erogato. Ad oggi i fondi antiviolenza 2020 non sono ancora stati trasferiti alle Regioni. Il decreto è stato firmato dalla ministra ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale.