Nel corso del 2019 le famiglie che hanno beneficiato di aiuti da parte delle parrocchie della diocesi di Carpi sono state circa 700, con generi di prima necessità distribuiti settimanalmente, pagamento di bollette e sostegno all’affitto e alle spese sanitarie. È quanto emerge dal Rapporto 2019 dei progetti e delle attività di Caritas diocesana, Porta Aperta Carpi, Recuperandia e Porta Aperta Mirandola. “Le emergenze che abbiamo rilevato sono state relative soprattutto al mondo del lavoro e dell’alloggio/casa, e abbiamo cercato di sostenere i bisogni delle persone più fragili, con pochi legami sul territorio, in situazioni di particolare difficoltà”, spiega la Caritas di Carpi. Il centro di ascolto Porta Aperta Carpi ha invece incontrato 478 famiglie nel 2019, in 199 giorni di apertura, circa 80 in meno rispetto al 2018. Le famiglie straniere sono ancora la maggioranza (54%). “Con ogni probabilità la diminuzione, che investe maggiormente le famiglie italiane – precisano -, trova la sua origine principale dall’introduzione del Reddito di cittadinanza (o pensione). Questa misura di sostegno per il contrasto alla povertà ha impattato favorevolmente su alcune famiglie, sollevandole da alcune voci di spesa. Molto meno tangibili i risultati legati al reperimento di un’occupazione, l’altro obiettivo dichiarato dal provvedimento”. In aumento l’età media di coloro che si rivolgono al centro (dal 26 al 31%) e che vivono da sole. Il centro di ascolto Porta Aperta di Mirandola ha incontrato invece 220 persone nel 2019, di cui 124 famiglie con figli minori conviventi. Tra gli altri progetti, quello di Recuperandia, che consente a chi si trova in stato di necessità di accedere ad alcuni beni a prezzi vantaggiosi ed educa ai temi della sostenibilità ambientale, al recupero e al riuso.