Don Guido Bonino non è riuscito a vincere il Covid-19 ed è morto, il 20 novembre scorso, in una stanza dell’ospedale Gradenigo di Torino dove da alcuni giorni era ricoverato per una polmonite bilaterale.
“Super-fratello” è stato definito don Bonino da don Roberto Populin prete come lui alla parrocchia di Santa Croce di Torino. Sempre don Roberto, dando la notizia, ha scritto: “Ha lasciato questo mondo per andare nelle braccia misericordiose del Padre Nostro. Non posso immaginare la sua gioia nell’incontrare Maria di Nazareth e nel vedere i suoi genitori e i suoi amati fratelli. Noi adesso abbiamo un super-fratello che prega per noi e ci accompagna con le sue benedizioni con le mani protese verso di noi, i suoi baci e i suoi saluti con le mani unite”. Prima di Torino, don Guido era stato parroco per 19 anni a Ciriè ma anche a Collegno-Leumann alle porte di Torino. Un altro parroco, don Pierantonio Garbiglia, ha detto di lui che era dal “carattere forte, uomo di cultura, innamorato di Dio. Sono stato alla sua scuola”.
Don Guido Bonino aveva conosciuto in gioventù il Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich negli anni Sessanta. Da allora, viene fatto notare adesso da chi lo ha conosciuto, la sua vita era cambiata e si era fatta densa di innumerevoli incontri anche fuori dal Piemonte oltre che legami autentici, carichi di affetto, di gioia.