Il confinamento in primavera “si è rivelato essere una sfida eccezionale” per la violenza sulle donne in ambito domestico e on line. “Dobbiamo garantire che le nuove restrizioni alla libertà di circolazione non causino ulteriori danni a donne e bambini. E possiamo adottare misure per evitare che la casa si trasformi di nuovo in un luogo dove regna la paura”. Il segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, guarda al tema della giornata internazionale che si celebra domani, dalla prospettiva delle donne che, durante il lockdown, hanno subito un numero maggiore di abusi e violenze in ambito domestico e on line. Quando i governi impongono restrizioni in questo periodo, devono contestualmente introdurre “misure efficaci per prevenire la violenza sulle donne”, “garantendo come essenziale” l’accesso ai servizi di supporto. E servono metodi e soluzioni creative per non lasciare le donne isolate, soprattutto quelle che già in tempi ordinari avevano difficoltà ad accedere alle informazioni sugli aiuti disponibili. Il segretario generale ha parlato di una “ondata di violenza di genere durante il lockdown della scorsa primavera”, al punto che “questo problema è stato inserito nell’agenda politica di molti Stati membri”. Da Pejčinović Burić l’esortazione – ai Paesi che non lo hanno ancora fatto – “ad agire ratificando e attuando la Convenzione di Istanbul” e a tutti, l’invito a “garantire tolleranza zero” per ogni forma di violenza sulle donne.