Le dosi di vaccino antinfluenzale acquistate sono insufficienti. A non funzionare è l’attuale sistema delle gare d’acquisto su base regionale. Servono governance centrale; programmazione – coinvolgendo anche i medici di famiglia – e acquisto dei vaccini in tempo utile; loro distribuzione equa e razionale alle regioni sulla scorta delle necessità della popolazione. A fare il punto sulla situazione del vaccino antinfluenzale – alla luce delle difficoltà, dei ritardi e delle carenze di questi giorni in diverse regioni – è in un’intervista al Sir Tommasa Maio, medico di famiglia e responsabile area vaccini della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg).
Nel nostro Paese – esordisce –” gli anziani e i pazienti fragili o con malattie croniche, indipendentemente dall’età, sono già 16 milioni. A questi aventi diritto occorre aggiungere il personale sanitario e di polizia, i bambini tra i sei mesi e sei anni, le donne in gravidanza, i veterinari e gli allevatori di animali. C’è stato sicuramente un aumento degli acquisti di dosi ma non in numero sufficiente: il rischio è che molti aventi diritto restino esclusi”. Tuttavia, avverte, “non bisogna seminare il panico tra la popolazione: la copertura delle situazioni più critiche verrà sicuramente garantita; occorre però riconoscere che queste scelte sono state fatte in maniera frammentaria da parte delle regioni che, nonostante noi avessimo lanciato l’allarme già lo scorso marzo, sono partite tardissimo e in ordine sparso”. Già la scorsa primavera, ricorda Maio, la Fimmg aveva sottolineato l’urgenza di “definire una governance centrale, di acquistare i vaccini in tempo e di razionalizzarne la distribuzione sulla scorta delle necessità delle regioni in base alla popolazione e alle caratteristiche”.
In Italia, spiega, a differenza dei Paesi europei che si muovono a livello nazionale, le gare d’acquisto avvengono su base regionale e “in termini di gare, un conto è un Paese intero che si confronta sull’acquisto con omologhi europei; un conto una regione, magari piccola e poco popolosa”. Insomma, Germania versus Molise, per fare un esempio.