Il Paese si trova di fronte all’“occasione irripetibile” di impostare la ricostruzione post-Covid coniugando crescita nazionale, equità sociale e coesione territoriale, con la possibilità di “gestire la transizione orientando i processi economici verso una maggiore sostenibilità intergenerazionale, ambientale e sociale”. Lo afferma il Rapporto Svimez 2020 sull’economia e la società del Mezzogiorno, presentato questo pomeriggio a Roma. “La prima ondata della pandemia – rileva la Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) – ha avuto per epicentro il Nord. La crisi economica si è però presto estesa al Mezzogiorno dove con più drammaticità si è tradotta in emergenza sociale incrociando un tessuto produttivo più debole, un mondo del lavoro più frammentato e una società più fragile”. A differenza dalla prima – osserva ancora la Svimez – la seconda ondata ha interessato direttamente anche il Mezzogiorno. “All’emergenza economica e sociale già sperimentata nella prima ondata si è perciò sommata, nella parte finale dell’anno, l’emergenza sanitaria generata dalla pressione sulle strutture ospedaliere e, più in generale, su tutto il sistema di cura”. Il Rapporto descrive le asimmetrie delle conseguenze economico-sociali della pandemia e sottolinea che solo una “visione d’insieme” potrà portare a “un’effettiva valorizzazione del contributo alla ripartenza del potenziale presente nelle regioni del Sud e negli altri territori in ritardo di sviluppo dove più forti sono i ritardi nella dotazione di infrastrutture e nell’offerta di servizi da colmare”.