Parlamento Ue: “casa diritto umano fondamentale”. Per i 700mila senzatetto Housing First, inclusione, protezione da freddo e Covid

(Photo SIR/European Parliament)

La seduta odierna del Parlamento, riunito in plenaria (in modalità mista, presenza e remoto), si apre con il risultato di alcune votazioni. Anzitutto il Parlamento ha approvato una serie di linee guida per combattere il fenomeno dei senzatetto e porre fine all’esclusione abitativa nell’Ue. Nella risoluzione non legislativa adottata con 647 voti favorevoli, 13 contrari e 32 astensioni, l’Assemblea sottolinea “la precaria situazione di vita di oltre 700mila persone in Europa che ogni notte si ritrovano senza un tetto, con un aumento del 70% in un decennio”. L’alloggio è definito “un diritto umano fondamentale”, perciò si chiede “un’azione più forte da parte della Commissione e dei Paesi Ue per porre fine al problema nell’Ue entro il 2030”. La Commissione europea dovrebbe dunque sostenere gli Stati membri nel migliorare il monitoraggio, continuare a fornire finanziamenti, mentre occorrerà un quadro europeo per le strategie nazionali. I Paesi Ue dovrebbero adottare il principio di “Housing First”, che “aiuta a ridurre significativamente il fenomeno dei senzatetto, introducendo piani d’azione e approcci innovativi basati sul concetto che la casa è un diritto umano fondamentale”. Tra le richieste, in questa linea di inclusione sociale, il Parlamento ritiene necessario: depenalizzare il fenomeno dei senzatetto, perseguito in vari Stati; fornire pari accesso ai servizi pubblici come l’assistenza sanitaria, l’istruzione e i servizi sociali; sostenere l’integrazione nel mercato del lavoro attraverso l’assistenza specializzata, la formazione e programmi mirati; migliorare gli strumenti per raccogliere dati pertinenti e comparabili che aiutino a valutare l’entità del fenomeno; fornire assistenza finanziaria alle Ong, sostenendo le autorità locali per garantire spazi sicuri ai senzatetto e prevenire gli sfratti, soprattutto durante la pandemia Covid-19; fornire un accesso costante ai rifugi di emergenza, come soluzione temporanea; promuovere l’imprenditoria sociale e le attività che favoriscono l’inclusione.
Il Parlamento ha inoltre approvato in via definitiva una normativa che consentirà a gruppi di consumatori dell’Ue di intraprendere azioni collettive. Le nuove norme “introducono un modello armonizzato di azione rappresentativa che fornisce ai consumatori una protezione da danni collettivi e dal rischio di azioni legali abusive”. L’azione rappresentativa europea “consentirà – chiarisce una nota di Bruxelles – a enti legittimati (quali le associazioni dei consumatori), e non a studi legali, di rappresentare gruppi di consumatori e intentare azioni rappresentative”. Il relatore della direttiva, l’eurodeputato francese Geoffroy Didier, ha affermato: “con questa nuova direttiva abbiamo trovato un equilibrio tra una maggiore protezione dei consumatori e la certezza giuridica di cui le imprese hanno bisogno”.

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