Tra i più giovani esiste una forte consapevolezza del fenomeno della disparità fra generi e volenza. Secondo l’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e ScuolaZoo, “l’85% dei ragazzi ritiene che in Italia ci sia un reale allarme femminicidi e violenza contro le donne”, ma il dato medio cela “un’importante differenza di genere: sono 7 su 10 i maschi che ritengono vi sia un allarme fondato, ma il rapporto sale fino a 9 su 10 se si considerano le risposte delle femmine. Solo il 15% non crede che ci sia un rischio diffuso, ma anche qui il dato scorporato per genere parla di un 29% di maschi a fronte di un 10% di femmine”. Rispetto alla violenza assistita, “più della metà degli intervistati (51%) è stato spettatore di forme di violenza verbale, il 39% a forme di violenza psicologica, 1 su 4 ha visto con i suoi occhi episodi di violenza fisica come schiaffi e calci (14%) e lancio di oggetti (10,5%). C’è anche un 33% che dice di non essersi mai trovato di fronte a violenze contro le donne”.
Parlando poi di violenza subita dai ragazzi almeno una volta nella vita, “emergono al primo posto gli atti di bullismo (45%) che se sommati a quelli di cyberbullismo (16%) interessano oltre 6 ragazzi su 10. Seguono la violenza psicologica da parte di coetanei (42%), commenti a sfondo sessuale da parte di estranei online (36%), violenza psicologica da parte di adulti (24%)”. Nei ragazzi forte è anche la consapevolezza della globalità del problema. Guardando fuori dall’Italia, ai Paesi più poveri del mondo, “il 77% dei giovani vede nei matrimoni forzati una delle più penose piaghe subite dalle ragazze, seguito da abusi e maltrattamenti (65%), prostituzione e tratta (54%), gravidanze precoci e violenze sessuali (entrambe al 45%), mutilazioni genitali e sfruttamento lavorativo (entrambi al 37%)”.