“Sono trascorsi quarant’anni dal terribile terremoto che colpì l’Irpinia. 90 secondi che segnarono irrimediabilmente la vita di migliaia di persone e vaste zone della Campania e della Basilicata. Tremila furono le vittime, più di ottomila i feriti, trecentomila gli sfollati: numeri che fotografano in modo spietato quella che fu una tragedia immane, il più grande terremoto degli ultimi cento anni in Italia”. Lo ha dichiarato il presidente del Camera dei deputati, Roberto Fico, in occasione del 40° anniversario del terremoto che il 23 novembre 1980 devastò Irpinia, Basilicata e parte della Puglia.
“Dopo una sentita e generosa mobilitazione della comunità nazionale che si strinse intorno alle popolazioni colpite con slancio e solidarietà, la risposta dello Stato non fu all’altezza”, ricorda Fico: “Tardive furono le operazioni di soccorso e faticosa e di esasperante lentezza fu la fase della successiva ricostruzione, accompagnata tra l’altro da una lunga sequela di inchieste giudiziarie e parlamentari”. “L’Italia – sottolinea la terza carica dello Stato – ha rivissuto più volte da allora il dramma della distruzione e della devastazione che la forza di un terremoto può provocare. E in ogni occasione sono emerse carenze infrastrutturali e tutta la fragilità del nostro territorio che non siamo ancora stati in grado di mettere in sicurezza”. “Intraprendere la strada della prevenzione e della sostenibilità ambientale, della tutela e della rigenerazione è una priorità assoluta”, sottolinea il presidente della Camera, per il quale “misure come il sisma-bonus assumono un valore strategico che va al di là del suo impatto economico. Serve investire ora, come indicato dal Parlamento nei suoi atti di indirizzo in vista dell’elaborazione del Piano per la ripresa e la resilienza”.