Medici per i diritti umani (Medu) con Mediterranean Hope, il programma migranti e rifugiati della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, avvieranno nei prossimi giorni un intervento straordinario di medicina territoriale nella Piana di Gioia Tauro contro il Covid-19. L’intervento è realizzato con il Comune di Rosarno. L’equipe della clinica mobile di Medu, che opera già da sei anni in zona, realizzerà un’attività di screening con tamponi rapidi rivolta a tutta la cittadinanza, in particolar modo alle persone più vulnerabili. Con l’aggravarsi della crisi pandemica in Calabria, e in particolare nella Piana di Gioia Tauro, Medu e Mediterranean Hope hanno raccolto la richiesta d’aiuto del sindaco di Rosarno. “Esprimo una grande preoccupazione – ha dichiarato Giuseppe Idà, sindaco di Rosarno – poiché il nostro Comune è il primo per numero dei contagi nella Piana di Gioia Tauro. Abbiamo la necessità di avere un supporto, dati i pochi investimenti dell’Azienda sanitaria provinciale per mancanza di personale e fondi”. Alberto Barbieri, coordinatore generale di Medu, ricorda che “tutti i cittadini calabresi si trovano in un momento molto difficile e il servizio sanitario regionale corre il rischio di essere sopraffatto dalla seconda ondata dell’epidemia”. Si partirà con un primo stock di tamponi e, in base alle necessità, si attiveranno per reperire ulteriori fondi e ampliare la disponibilità. “È nostra intenzione – precisa Barbieri – lavorare in stretto coordinamento con i colleghi delle Unità speciali di continuità assistenziale e del servizio sanitario provinciale per fornire loro tutto il nostro supporto in questo momento critico”. “In una Regione in cui la criminalità organizzata è riuscita a infiltrarsi nei vertici della politica – ha aggiunto Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope –, vogliamo costruire un progetto che mette insieme un Comune e alcune componenti della società civile per un’azione di cui beneficeranno sia gli immigrati che i residenti della Piana. Partiamo con un investimento di 10.000 euro circa con i quali prevediamo di poter eseguire un migliaio di test”. L’intervento sociale ha come obiettivo “il superamento dei ghetti e delle tendopoli che rischiano di diventare veri e propri focolai di contagio”.