“Sono necessari ulteriori cambiamenti e chiarimenti”: con questo spirito la Commissione di Venezia, organo consultivo del Consiglio d’Europa per le questioni costituzionali, ha reso noto oggi i suoi commenti riguardo la proposta di modifica della Costituzione bulgara presentata dal Parlamento di Sofia. Anche se la Commissione accoglie positivamente alcuni degli emendamenti presentati, nel suo parere urgente ad interim, il progetto, focalizzato sulla riforma della magistratura e della procura, viene descritto come “iniziato senza un dibattito pubblico appropriato, preparato all’interno della maggioranza parlamentare, apparentemente senza nessun contributo esterno e con mancanze di motivazione in alcuni emendamenti”. Dall’estate, quando la maggioranza del partito al governo Gerb ha presentato il progetto di cambiamenti nella Costituzione, la bozza è ferma in attesa del parere della Commissione di Venezia. Infatti, secondo gli esperti della Commissione, sarebbe “necessaria una maggiore partecipazione della società, di esperti e di tutte le forze politiche”. Come passo positivo viene segnalata “l’abolizione del Consiglio supremo della magistratura”, l’organo chiave per l’elezione di ogni alta carica di magistrati, sostituendolo con consigli separati per giudici e pubblici ministeri ma – si sottolinea – “bisogna elaborare meglio alcune questioni, sia nella bozza proposta che a livello legislativo”.
Inoltre, la Commissione di Venezia ha ribadito una sua precedente posizione, cioè “di permettere che il procuratore generale possa essere sottoposto a indagini penali”. Secondo la Commissione, “la proposta di poter modificare la Costituzione bulgara senza convocare la Grande assemblea nazionale non è contraria alle norme europee”. “Tuttavia – continua – un cambiamento così importante dovrebbe avere una spiegazione convincente, essere soggetto a un dibattito pubblico molto approfondito, inoltre l’esistenza di diverse procedure di emendamento dovrebbero essere attentamente considerate”.