Oltre il 70% dei cittadini intervistati ritiene che, spinta dall’emergenza Covid, mafie e corruzione in Italia si stiano diffondendo ancora di più. Sono primi risultati che emergono da un’ indagine Libera e Demos sulla percezione sociale di quanto la pandemia stia generando condizioni favorevoli al propagarsi della criminalità organizzata. Nelle prossime settimane sarà presentato il rapporto completo. In particolare, rivela l’anticipazione dell’indagine, la mafia aumenta la sua presenza. E il suo potere. Questa convinzione, peraltro, trova “molto” d’accordo più del 50% degli intervistati. Per la precisione: il 55%, per quel che riguarda l’infiltrazione mafiosa. Si tratta di un’opinione diffusa in tutte le categorie professionali, ma soprattutto fra “i liberi professionisti”. Il loro grado di percezione, circa la diffusione della mafia, raggiunge l’80%. Coinvolge, cioè, (quasi) tutti. Inoltre, sul piano territoriale, l’attenzione verso l’infiltrazione mafiosa è particolarmente acuta nel Nord, soprattutto nel Nord Ovest, mentre nel Nord Est è maggiore la sensibilità al fenomeno della corruzione.
Il 75% degli italiani intervistati ritengono che i fondi europei dovrebbero essere investiti anzitutto nella sanità. Una convinzione che raggiunge i livelli più elevati nel Mezzogiorno, dove il sistema sanitario, di fronte a questa emergenza, ha dimostrato tutti i suoi limiti.
“L’indagine – commenta Luigi Ciotti, presidente di Libera – conferma che le mafie da sempre approfittano dei momenti di crisi e lo stanno facendo anche in questi mesi, avvelenando e impoverendo contesti sociali già disorientati e spaventati. È dunque più che mai necessario, oggi, unire forze e competenze, vigilare sulla corretta distribuzione dei fondi europei per contrastare non solo la pandemia ma anche le organizzazioni criminali, parassiti della società favoriti da quelle forme virali che da troppo tempo infettano la democrazia: complicità, disuguaglianze, divisioni”.
L’indagine condotta da Libera e Demos, per valutare la percezione in merito alle conseguenze della “crisi virale” sulla sicurezza sociale e legale dell’Italia, propone, dunque, “uno scenario con molte zone d’ombra, nelle quali agiscono organizzazioni mafiose e malavitose, che sviluppano la loro presenza intorno alle imprese e accanto alle famiglie”.
Inoltre, è significativo, per Libera, come, dopo il sistema sanitario, il settore verso il quale i cittadini pensano sia necessario destinare i “fondi europei” sia la scuola segnalato da oltre un intervistato su tre (35%). Al terzo posto si colloca il mondo universitario e della ricerca (26%). Il 14% dei cittadini intervistati segnalano che i fondi europei devono essere investiti in politiche ambientali.