Approvato nella notte il Decreto Ristori ter. Il Consiglio dei ministri si è riunito, infatti, ieri, alle ore 23.58 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del presidente Giuseppe Conte, per proseguire i lavori durante le prime ore della notte. Il Governo richiede, per l’anno 2020, come si legge in una nota di Palazzo Chigi, “l’autorizzazione al ricorso all’indebitamento di 8 miliardi di euro in termini di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche e di fabbisogno e di 5 miliardi di euro per il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato, in termini di competenza e in termini di cassa”. Attraverso le risorse aggiuntive che saranno rese disponibili con lo scostamento, “il Governo intende adottare misure che, in continuità con quelle precedenti, consentiranno di estendere gli interventi previsti a favore degli operatori economici, per il sostegno dei settori produttivi e per il sostegno dei cittadini, anche attraverso un utilizzo adeguato della leva fiscale”. Per il successivo triennio di programmazione, “il Governo conferma il percorso di rientro già indicato nel mese di settembre con la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza”.
Contestualmente, “il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce misure finanziarie urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.
Il testo interviene con “un ulteriore stanziamento di risorse, pari a 1,95 miliardi di euro per l’anno 2020, destinato al ristoro delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle misure disposte a tutela della salute, al sostegno dei lavoratori in esse impiegati, nonché con ulteriori misure connesse all’emergenza in corso”. Tra l’altro, il testo prevede “l’incremento di 1,45 miliardi, per il 2020, della dotazione del fondo previsto dal decreto ‘Ristori bis’ (decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149) per compensare le attività economiche che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più alta”; “l’inclusione delle attività di commercio al dettaglio di calzature tra quelle che, nelle cosiddette ‘zone rosse’, sono destinatarie del contributo a fondo perduto”; “l’istituzione di un fondo con una dotazione di 400 milioni di euro, da erogare ai Comuni, per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare”; “l’aumento di 100 milioni per il 2020 della dotazione finanziaria del Fondo per le emergenze nazionali, allo scopo di provvedere all’acquisto e alla distribuzione di farmaci per la cura dei pazienti affetti da Covid-19”.