“In questo tempo di crisi per la pandemia in corso, la fedeltà è espressa nel rispetto, nella prossimità, nella fratellanza e nell’amore che ha matrice di eternità. La fedeltà dell’amore rimane, anche e soprattutto quando essa sia risposta all’odio, alla violenza, alla morte”. Lo scrive l’ordinario militare per l’Italia, mons. Santo Marcianò, in occasione della festa della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri. Riflettendo sul versetto biblico “Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”, mons. Marcianò afferma che la fedeltà “rimane come germe di vita che non finisce, non solo perché incisa nella memoria di chi ricorda ma perché dona la vita; e, con misteriosa fecondità, la vita donata viene in certo modo restituita anche a chi la doni”. “Abbiamo bisogno di Maria per impregnare di fedeltà autentica il servizio quotidiano del carabiniere. Una fedeltà – rimarca l’arcivescovo castrense – che non si scoraggia davanti alle tante tempeste e sconfitte, che non si arrende e, come Lei, rimane vicino agli uomini fin sotto la croce, soprattutto sotto le tanti croci che i carabinieri si trovano ad accompagnare e a portare, con gli altri e per gli altri. La Virgo Fidelis è lì, per aiutare ogni carabiniere a penetrare il mistero profondo di questa fedeltà, a essere autenticamente e totalmente ‘Nei secoli fedele’”.