“La crisi sanitaria, economica e sociale prodotta dalla pandemia sta inaridendo le anime e soffoca l’umano. Cosa fare per reagire? In altri contesti raccomando la preghiera. Ma mi sta molto a cuore anche la cultura. Non siamo solo corpi da curare quando si ammalano, masse di cittadini da disciplinare perché le cose si svolgano con ordine. L’umano si nutre anche del gusto della bellezza, degli interrogativi su temi ultimi e delle domande sulle questioni della società. Vi invito a coltivare la cultura e l’incontro per contrastare l’omologazione e reagire alla banalità”. Sono queste le parole che l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, rivolge in un videomessaggio agli animatori dei Centri culturali cattolici della diocesi di Milano, alla vigilia di una settimana di incontri, tutti rigorosamente on line, che si volgeranno dal 23 al 29 novembre. La programmazione, per la prima volta organizzata in maniera unitaria da molti dei 103 Centri culturali presenti in diocesi, ha per titolo “Insieme per risvegliare l’umano” e “intende essere – secondo una nota della curia – una risposta congiunta e corale alla crisi spirituale che l’arcivescovo di Milano denuncia come il rischio principale di questo momento particolarmente difficile”. In 26 incontri – che saranno visibili in genere sulle pagine Facebook o i canali YouTube dei singoli Centri culturali ma saranno in alcuni casi rilanciati dagli account della Diocesi -, filosofi, demografi, economisti, politici, uomini di Chiesa si interrogheranno sulle trasformazioni che la pandemia, ma non solo questa, ha prodotto in vari settori della vita sociale. Tra gli ospiti, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese che dialogherà con lo stesso arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, il 26 novembre alle ore 18.30. Il colloquio, moderato dal direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, verrà trasmesso sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Diocesi. Tra gli altri nomi noti: il demografo Giancarlo Blangiardo, gli economisti Stefano Zamagni e Simona Beretta, il filosofo Silvano Petrosino, i vescovi Claudio Giuliadori e Paolo Martinelli, il teologo Pierangelo Sequeri, Giovanna Parravicini, di “Russia cristiana”, e testimoni come il parroco di Aleppo, padre Ibrahim Alsabagh, il presidente del Banco alimentare, Giovanni Bruno, il poeta e dissidente Dimitrij Strocev.