È stato inaugurato lo scorso sabato 14 novembre da mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente di Caritas italiana, l’Emporio dell’infanzia, un progetto completamente nuovo sul territorio diocesano.
L’Emporio dell’infanzia – realizzato grazie al contributo assegnato dall’8×1000 all’arcidiocesi di Gorizia – si caratterizza, come ricorda un articolo pubblicato sul settimanale diocesano “La voce isontina”, come un luogo dove le famiglie più fragili con figli minori potranno reperire capi d’abbigliamento – nuovi e usati – per bambini fino ai 12 anni e per mamme in stato di gravidanza, prodotti, accessori, attrezzature per la prima infanzia, quali carrozzine, passeggini, box e materiale scolastico.
Nelle azioni messe in campo da Caritas per mitigare le difficoltà causate dall’emergenza epidemiologica, il progetto ha lo scopo di fornire ascolto e supporto materiale alle famiglie e alle gestanti in difficoltà e in povertà economica, con particolare attenzione alle richieste di coloro che non dispongono di un reddito da lavoro sufficiente a causa dell’emergenza Covid – 19.
Sul modello degli Empori della Solidarietà di Gorizia, Monfalcone, Gradisca d’Isonzo e Cervignano del Friuli, l’Emporio dell’infanzia verrà gestito come un negozio, in cui gli utenti potranno scegliere i beni che desiderano, dall’Associazione “La Ginestra” e dal Centro di aiuto alla vita di Gorizia.
Potranno accedere all’Emporio dell’Infanzia le persone in possesso della Carta dei Servizi della Caritas diocesana di Gorizia, che verrà erogata dai Centri di ascolto Caritas presenti sul territorio dell’arcidiocesi dopo un’attenta valutazione del bisogno e della situazione socioeconomica.
I locali di via Faiti 13/b, dove è stato allestito l’Emporio, sono concessi in comodato d’uso gratuito e le utenze verranno coperte economicamente dall’arcidiocesi di Gorizia-Caritas diocesana.
Mons. Redaelli, arcivescovo di Gorizia, ha sottolineato: “Dove ci sono chiusure, la Caritas apre. La solidarietà aiuta tanto: in questo momento siamo tutti sulla stessa barca e se ci si aiuta, insieme, si può fare qualcosa di veramente bello. Quella che inauguriamo oggi è una realtà che, nel piccolo, contribuirà all’aiuto del vivere quotidiano”.