“La situazione del Paese è molto difficile, infatti ogni giorno risultano positivi il 40% di coloro che si sottopongono ai tamponi. È una situazione senza controllo”. Lo racconta don Cesare Lodeserto che, assieme all’altro sacerdote leccese don Massimiliano Mazzotta, gestisce la missione di carità Fondazione Regina Pacis che dagli anni ’90 opera a Chisinau in Moldavia a favore dei poveri. “Nei giorni scorsi abbiamo messo in quarantena la casa dei bambini ed ora anche la mensa, pur continuando a servire i pasti in forme differenti. Oltre alla sofferenza per il virus, non possiamo lasciare questa gente senza cibo”, prosegue don Lodeserto che ha ricevuto la telefonata di don Antonio Montinaro, vicario episcopale per l’economia della diocesi di Lecce, di don Mauro Carlino e don Attilio Mesagne i quali, a nome di mons. Michele Seccia, hanno incoraggiato i missionari leccesi assicurando un segno concreto di vicinanza e di affetto: “Siamo lì con voi ed a nome dell’arcivescovo giunga a te e don Massimiliano il nostro abbraccio e la nostra preghiera”. “La pandemia ci sta facendo ancor di più riscoprire la bellezza di questa missione, vissuta per le strade della povertà di un Paese che fa molta fatica a rinascere”, ha dichiarato don Lodeserto: “La Fondazione Regina Pacis, pur avendo molti collaboratori colpiti dalla pandemia, continua la sua opera, perché Papa Francesco ha chiesto di non lasciare solo nessuno. Così deve essere”.