America Latina: dal seminario virtuale la forte richiesta di cambiare le regole del debito internazionale. “Forte leadership della Chiesa”

Bisogna cambiare le regole del gioco dell’economia globale, l’economia dev’essere più umana e non può continuare a creare debito, debito e ancora debito”. L’esortazione del card. Oscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e coordinatore del Consiglio dei cardinali, è arrivata al termine delle relazioni del seminario seminario virtuale “America Latina: Chiesa, Papa Francesco e scenari della pandemia (al quale ha partecipato anche il Sir), che si è tenuto ieri e oggi pomeriggio, su iniziativa della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal), della Pontificia Accademia delle scienze sociali (Pass) e del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam).
“Tutta l’America, da nord a sud, sta vivendo una crisi incredibile, con la crescita delle diseguaglianze, e la presenza di leader politici che portano ingiustizia e disordine, ha detto l’economista Jeffrey Sachs, il secondo relatore del pomeriggio. La stessa gestione del virus ha testimoniato “il disastro politico di tutto il continente. Negli Usa, ieri abbiamo avuto 180.000 casi, in Cina 8 – ha proseguito –. Ci sono zone del mondo, come l’Estremo Oriente, o l’Australia, dove il Covid-19 praticamente non circola più”. E l’economista ha citato, tra gli altri i presidenti Trump (Usa), Bolsonaro (Brasile) e López Obrador (Messico). Di fronte a tale scenario, “Fratelli tutti parla di un nuovo incontro”. Da declinare attraverso nuove scelte a livello di sostenibilità ed educazione. La stessa America Latina è chiamata a “guidare i processi globali, a esercitare il proprio ruolo di leadership portando avanti l’esigenza di uno sviluppo sostenibile”.
Un forte appello a ritrovare il disegno dell’unica “Patria grande” è arrivato, a questo proposito, da Gustavo Béliz, consigliere per le questioni strategiche della presidenza della Repubblica dell’Argentina, che in un’ampia relazione è partito dalle intuizioni del Convegno ecclesiale latinoamericano di Aparecida, che chiedeva al continente di vivere, unito, una nuova stagione di “prossimità, solidarietà e fraternità”. Centrale, in questa prospettiva, una riorganizzazione del debito estero dei Paesi latinoamericani, con un cambio di prospettiva che recuperi l’intuizione di base che aveva mosso Giovanni Paolo II a sollevare tale problema in occasione del Giubileo del 2000. “Il debito dei Paesi del continente è letteralmente esploso negli ultimi anni – ha detto Béliz –, di fatto è impagabile e va ricalibrato con nuove regole”. E ha aggiunto: “Il debito è come il tango, si balla in due”. Per questo occorre un’inversione di tenenza, che superi la “dittatura” delle agenzie di rating e delle banche d’affari, ricorrendo tra l’altro a bond etici e responsabili, a trasparenza e controlli. In questo, secondo Béliz, la Chiesa potrebbe avere un ruolo centrale, per esempio attraverso le Università cattoliche di tutto il continente.

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