“Sappiamo che continua ad aumentare in diverse parti del mondo il numero dei cristiani che subiscono persecuzione fino alla morte per la loro fede. Spesso vengono ignorati dai grandi mezzi di comunicazione a meno che non capitino eventi clamorosi come è successo nella cattedrale di Nizza”. Lo ha detto l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia della messa che ha celebrato ieri, in cattedrale, nella solennità di Ognissanti. Ricordando le vittime della strage nella cattedrale di Nizza, il presule ha ribadito che “su di loro si è avventata una mano d’uomo armata da quell’odio diabolico che non sopporta il nome di Cristo e che non può nascere da nessuna sincera religione”. Continuando a parlare dei santi, mons. Mazzocato ha evidenziato che non si tratta “solo dei cristiani che hanno sopportato il martirio violento sul loro corpo, ma anche di quelli che lo hanno vissuto in un’altra forma”. “Ci sono, infatti, anche i martiri della carità. Sono tutti quei cristiani che si sono consumati nel dono di se stessi ai fratelli sino alla fine dei loro giorni, che hanno fatto della loro vita un sacrificio di amore”.
Nell’omelia, l’arcivescovo ha richiamato alla memoria anche i “santi della porta accanto”. “Tutti possiamo ricordare con riconoscenza i volti miti e sereni di parenti, amici, sacerdoti, suore, laici che hanno speso i loro giorni e le loro forze in un amore fedele e silenzioso che ha fatto tanto del bene anche a noi”. Infine, un cenno alla pandemia. “Non la vinceremo lasciandoci paralizzare dalla paura e chiudendoci sempre più in noi stessi. La sconfiggeremo crescendo nell’amore, nella solidarietà reciproca, rafforzando, pur con le dovute attenzioni, rapporti sinceri tra noi, tenendo il cuore aperto a chi ha più bisogno – ha concluso mons. Mazzocato –. In questo modo usciremo dalla pandemia più purificati da tanti individualismi ed egoismi”.