“Ricordiamo tra i tanti e con ammirazione, il grande successo, confermato dal record d’ascolto, della serie ‘Il maresciallo Rocca’, nel ruolo di un carabiniere padre di quattro figli che tutti gli italiani vorrebbero incontrare: un lavoro di salvaguardia e di valorizzazione della nostra identità nazionale, che ha fatto conoscere anche le professionalità del nostro Paese”. Così l’Aiart, l’associazione spettatori di matrice cattolica ricorda Gigi Proietti, morto la notte scorsa, come “eccellente esempio di tv di qualità che ha regalato all’arte italiana alcune delle sue pagine più belle ed intense; unendo, con grande maestria, intelligenza e ironia”.
Proietti era “uno dei grandi della scena italiana”: attore, drammaturgo, regista e insegnante italiano, è scomparso nel giorno del suo ottantesimo compleanno. “Una lunghissima carriera, più di mezzo secolo in scena e sul set. Un vero mattatore, che passa dalla musica, alle celebri macchiette di Petrolini, per arrivare a far rivivere Shakespeare al Globe Theatre; incoraggia i giovani attori come faceva nella sua celebre scuola”, dove ha avuto come allievi Flavio Insinna, Giorgio Tirabassi e tanti altri.