“Mai come quest’anno il tema della morte e il ricordo dei defunti vive di una drammatica attualità e prossimità, quale la pandemia ci ha abituato”. Lo ha detto l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, nell’omelia della messa che ha celebrato stamani, nel cimitero locale, nella Commemorazione dei defunti. “Al tempo stesso – ha aggiunto –, mai come in questi mesi la morte improvvisa di cari e di amici ci ha resi consapevoli di una creaturalità che sente il bisogno di guardare in alto, al Creatore, perché guardando solo in basso la paura aumenta e la nostra disperazione si fa più grave”. Il presule ha ricordato “i nostri cari, uniti anche ai morti per la violenza, ai caduti di ogni guerra, alle morti innocenti, alle morti di ogni età e condizione, a cui si aggiungono in particolare le migliaia di morti di un male che ci ha travolto e che ha raggiunto anche il nostro territorio, la nostra città con ormai 200 morti improvvise”.
Ricordando l’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”, l’arcivescovo ne ha sottolineato un aspetto: “Il mondo è una sola barca nella quale navighiamo tutti insieme, tra le acque calme o tempestose. E questa stessa barca ci ricorda la necessità della comune libertà da difendere da violenze e persecuzioni, come hanno fatto i nostri caduti che ricordiamo oggi, della uguaglianza da costruire contro ogni forma di esclusione e discriminazione, della fraternità come storia economica, sociale e politica di condivisione”.
Infine, il pensiero di mons. Perego rivolto anche “alle violenze, allo sfruttamento nelle sue diverse forme, agli attacchi alla libertà e alla giustizia”. “L’impegno per costruire un mondo fraterno fondato sulla Passione, morte e risurrezione di Gesù che riviviamo in questa Eucaristia ci aiuta a non perdere il ricordo dei nostri caduti”.