“Visitate i profili social dei vostri cari defunti e mettete un fiore, una preghiera, un pensiero. I tanti e numerosi cimiteri virtuali, delle vere e proprie case dei dormienti ma che sono sempre attivi nel web. Bambini e adulti, anziani e giovani”. È l’invito di don Fortunato Di Noto, parroco, vicario episcopale per le fragilità della diocesi di Noto e fondatore di Meter onlus a tutela dell’infanzia, che stamattina ha rivolto ai suoi parrocchiani un messaggio sui canali social.
“Sono tantissimi i profili social, ancora ‘vivi’ – spiega – ma di fatto non ci sono più, sono defunti. Tante persone morte, ma con il profilo ancora attivo”, che “hanno scritto sulla loro bacheca virtuale, condiviso emozioni, sentimenti, foto e video. C’è ancora una buona parte della loro vita… Tutto ancora è rimasto lì, quasi immutato, solo qualche piccolo aggiornamento di qualcuno che li ricorda e che possiede la password. Se ne conoscete qualcuno a voi caro ponete un fiore, una preghiera, un ricordo. Andate anche al cimitero, quello reale. Ci ricorda che tutto moriremo, si accadrà, è per questo che dobbiamo vivere bene”.
Facebook e altri social sono popolati da persone oggi decedute. Don Di Noto ricorda che l’ultima stima disponibile (risalente al 2012) parla di oltre 30 milioni di “profili Facebook appartenuti a persone decedute. Un numero ovviamente destinato a crescere a grande velocità (circa 8mila persone al giorno), al punto che – secondo uno studio condotto dall’Università di Oxford – nel 2080 supererà i due miliardi e mezzo e raggiungerà i 5 miliardi entro la fine del secolo”.