Papa Francesco: ai Passionisti, “speranza è gioire per quello che c’è, invece che lamentarsi per quello che manca”

“Gratitudine, profezia e speranza”. Queste le tre parole attorno a cui si snoda il terzo centenario dei Passionisti (22 novembre 2020-1° gennaio 2022), citate dal Papa nel relativo messaggio per le celebrazioni giubilari.  “La vostra gratitudine è frutto della memoria passionis”, scrive Francesco: “Chi è immerso nella contemplazione e impegnato nell’annuncio dell’amore che si dona per noi sulla croce ne diventa un prolungamento nella storia, e la sua vita è realizzata e felice”. La profezia “è pensare e parlare nello Spirito”, prosegue il Papa: “Questo è possibile a chi vive la preghiera come respiro dell’anima, e può cogliere i moti dello Spirito nell’intimo dei cuori e nell’intera creazione. Allora la parola annunciata è sempre adeguata ai bisogni del presente”. “La memoria passionis vi renda profeti dell’amore del Crocifisso in un mondo che va perdendo il senso dell’amore”, la consegna. La speranza, infine, “è vedere nel seme che muore la spiga che rende il trenta, il sessanta, il cento per cento”: “Si tratta di percepire che nelle vostre comunità religiose e parrocchiali, sempre più assottigliate, continua l’azione generatrice dello Spirito, che rende certi della misericordia del Padre che non ci abbandona”, sostiene Francesco, secondo il quale “speranza è gioire per quello che c’è, invece che lamentarsi per quello che manca”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia