“Va ribadita l’inseparabilità tra il contenimento della pandemia e politiche di sanità pubblica e di vaccini per tutti”. Lo ha detto il presidente del Consiglio episcopale americano (Celam), mons. Miguel Cabrejos Vidarte, durante il suo intervento al seminario virtuale “America Latina: Chiesa, Papa Francesco e scenari della pandemia, che si tiene oggi e domani (dalle 16 alle 18), su iniziativa della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal), della Pontificia Accademia delle scienze sociali (Pass) e del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam). Mons. Cabrejos, intervenuto dopo i saluti del presidente della Cal, card. Marc Ouellet, e del cancelliere della Pass, mons. Marcelo Sanchez Sorondo, ha messo in evidenza, in consonanza con Papa Francesco, le diseguaglianze e gli squilibri strutturali dell’America Latina, che hanno acuito nel continente gli effetti della pandemia, soprattutto sui disoccupati e sottooccupati, sui migranti, gli anziani, gli indigeni, i disabili, i detenuti. In particolare, “le misure di isolamento sociale hanno pesato soprattutto sui più svantaggiati”. Centrale, nell’azione ecclesiale, l’opzione preferenziale per i poveri, attualizzata nel “trittico” di documenti di Papa Francesco: Evangelii Gaudium, Laudato Si’, Fratelli tutti. E condensata in tre verbi usati poco prima, nel suo videomessaggio, da Papa Francesco: “Contribuire, condividere e distribuire”. “La fraternità è l’unica strada per uscire da questa situazione”, ha insistito, sottolineando l’esempio di tante persone dai medici ai volontari, che si stanno spendendo per gli altri, e l’azione della Chiesa, dalle parrocchie, alla Pastorale sociale alle congregazioni religiose. Il presidente del Celam ha chiesto, infine, “il rafforzamento della collaborazione internazionale” e al mondo politico la promozione e l’esercizio dell’amicizia sociale, così come è declinata nella “Fratelli tutti”.