“La prima e principale misura deve essere quella di permettere la riqualificazione dei lavoratori e delle imprese con un impegno costante per lo sviluppo della formazione continua”. È quanto si legge nell’Instrumentum laboris, presentato oggi, della 49a Settimana sociale dei cattolici italiani, che si terrà a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021 sul tema: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #tuttoèconnesso”. “In questo senso, rimangono centrali i contratti nazionali collettivi di lavoro che possono essere lo strumento per promuovere nuove forme di produttività durevole e per armonizzazione tra lavoro-formazione-vita privata, compreso il tempo da dedicare alla cura della propria salute e di quella dei familiari”.
Quella auspicata non è “la decrescita felice, ma la sostenibilità integrale – nelle sue dimensioni economica, sociale, ambientale e umana – raggiunta attraverso una virtuosa combinazione di economia di mercato, tecnologie pulite, coscienza ecologica e azione dei governi”. Per un’economia che si ripensa nella prospettiva dell’ecologia integrale vengono indicati quattro pilastri: l’economia circolare e la bioeconomia; la digitalizzazione e la dematerializzazione (che contiene ma non si limita alle pratiche di smart working); le politiche che favoriscono l’efficientamento energetico di aspetti fondamentali del nostro vivere sociale (la mobilità urbana, l’edilizia, le modalità di produzione industriale e agricola); l’investimento sulle persone e sulla qualità del capitale sociale (sussidiarietà e beni comuni). “In questa direzione – conclude il testo -, vanno sostenute le imprese e i soggetti economici ad orientarsi con più decisione nella direzione di nuovi modelli organizzativi centrati sulla produzione di valore condiviso, l’investimento sulle persone e sulla comunità, sui beni comuni, sensibilità ambientale”. Infine, l’impegno per “un dialogo costruttivo con le istituzioni locali, nazionali ed euro-pee per muovere tutti insieme passi decisivi”.