The Economy of Francesco: Università Cattolica, il contributo di docenti “senior”, giovani ricercatori, dottorandi e neolaureati per un modo più giusto

All’incontro di Assisi, “The Economy of Francesco” al via domani, ci sarà anche l’Università Cattolica portando il suo contributo scientifico con docenti, ricercatori, laureati e studenti impegnati in questi mesi nella preparazione dell’evento. A coordinare le attività di The Economy of Francesco un comitato organizzatore, diretto dal professore della Lumsa Luigino Bruni, di cui fanno parte anche due economisti “junior” dell’Università Cattolica, Domenico Rossignoli e Giacomo Ciambotti, rispettivamente anche coordinatori dei villaggi “Lavoro e Cura” e “Imprese in transizione”. Assieme con loro partecipano in qualità di relatori domani Raul Caruso, docente di Economia della pace, e venerdì Mauro Magatti, docente di Sociologia. Altri professori dell’Università Cattolica, invece, sono coinvolti come “senior”, ovvero esperti che sono stati associati a specifici villaggi per contribuire alla riflessione su temi specifici, Antonella Sciarrone Alibrandi, Elena Beccalli, Mario Maggioni, Andrea Perrone, Michele Faioli. Parteciperanno anche alcuni ricercatori, dottorandi e neolaureati.
“Al mio villaggio, attraverso webinar, call, fishbowls, email, chat, hanno partecipato decine di giovani, contribuendo a un confronto costruttivo sul tema del rapporto tra ‘Lavoro e Cura’. Come per altri villaggi, anche nel nostro i ragazzi hanno elaborato degli hub locali/regionali (Campania, Emilia Romagna, Brasile, Argentina, Olanda, Usa, Portogallo)”, spiega Domenico Rossignoli.
Per Giacomo Ciambotti, “The Economy of Francesco si è subito tramutato in un processo di sviluppo che andrà ben oltre le date di incontro di novembre”, perché “ciò che rende interessante quest’evento è la vastità del suo orizzonte, che attraversa e lega il mondo intero. Mi sono trovato a coordinare insieme a Isaias Hernando (imprenditore sociale spagnolo) circa 150 giovani da tutto il mondo – Filippine, Messico, Brasile, Italia, Uganda – tutti accomunati da un desiderio di lavoro comune e una responsabilità, sentita e vissuta, verso le proprie nazioni, le proprie comunità e i territori locali”. Infatti, aggiunge Ciambotti, “quello che riuscirà veramente a cambiare l’economia (e a ricostruire questa nostra casa) sarà proprio l’impegno quotidiano e l’amore verso la propria realtà, il proprio lavoro, il proprio territorio, sia che si tratti di scrivere un paper, sia che si tratti di creare un’impresa. La sfida è ardua, ma anche molto affascinante, e i giovani sono già al lavoro con gli occhi fissi sulla meta”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori