“La Chiesa italiana e la salute mentale 4. Pandemia Covid-19. Effetti sul benessere mentale e relazionale” è il tema della quarta edizione del convegno annuale sulla salute mentale promosso il 28 novembre, in modalità online, dall’Ufficio nazionale Cei per la Pastorale della salute e dal Tavolo nazionale sulla salute mentale costituito da tempo presso la Cei, in collaborazione con l’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (Aippc) e l’associazione “In punta di piedi” (Ipp).
“Nella storia contemporanea – spiegano gli organizzatori – assistiamo al diffondersi della prima pandemia a narrazione globalizzata, ma con sviluppi che ci toccano non solo da vicino ma ‘personalmente’”. Per questo, il Tavolo sulla salute mentale “ha inteso analizzare gli effetti, per lo più inesplorati, del nuovo virus in riferimento al benessere mentale e relazionale di chi vive in Italia; scegliendo che all’analisi seguano immediatamente una lettura ed eventualmente una proposta pastorale consapevole”. Da qui la collaborazione tra le istituzioni accademiche e sanitarie rappresentate al Tavolo, e i vari Uffici nazionali della Cei che si occupano dei diversi ambienti. Due approcci scientifici si incontrano: il profilo medico-psichiatrico dialoga con la disciplina pastorale, realizzando una sinergia che cerca di offrire linee per una visione sistemica. “Si è cercato di inquadrare un vasto campo di indagine” affinché “alcuni punti possano essere illuminati dalla fede e accompagnati dalla speranza cristiana”.
Oltre a don Massimo Angelelli, responsabile Pastorale salute Cei, interverranno alcuni direttori di altri Uffici nazionali Cei e diversi psichiatri. Fra questi ultimi Tonino Cantelmi, Alberto Siracusano, Giovanni Battista Tura e Stefano Vicari.