La nuova rivoluzione verde del primo ministro Boris Johnson, che prevede l’eliminazione di auto a benzina e diesel dal Regno Unito entro il 2030, occupa le prime pagine di quasi tutti i quotidiani britannici questa mattina. Molti, a cominciare dal “Guardian”, mettono un punto di domanda sul fatto che i 4,5 miliardi di euro (corrispettivo in sterline) stanziati per finanziare il nuovo piano saranno sufficienti. Anche se il governo ha precisato che il pacchetto sarà, in realtà, di 13,5 miliardi di euro provenienti, in buona parte, anche dal settore privato. Il premier stesso spiega, in un articolo sul “Financial Times”, che darà vita a 250mila nuovi posti di lavoro, soprattutto nel nord inglese, la zona più povera del Regno Unito. La produzione di energia eolica verrà quadruplicata fino a raggiungere i 40 Gigawatt e sarà sufficiente a fornire energia a ogni abitazione entro il 2030. Per allora verrà “convertita” anche la prima città alimentata soltanto ad idrogeno mentre 600mila pompe di calore, entro il 2028, renderanno case, scuole e ospedali più efficienti e più ecologici. Secondo la Bbc si tratta di obiettivi che collocano il Regno Unito al secondo posto nel mondo nella gara per liberare l’economia dall’anidride carbonica. E la nuova strategia di Boris Johnson è stata pensata anche in vista di Cop26, la Conferenza sul cambiamento climatico che è stata rimandata a novembre 2021 e che il premier stesso ospiterà a Glasgow.