22.542 video pedopornografici (bambini in tenerissima età, tutti di sesso maschile, che corrisponderebbero a decine di migliaia di minori) scoperti su un gruppo Telegram (ancora attivo) e denunciati ieri dall’associazione Meter in 24 ore con 35 segnalazioni dettagliate a Polizia neozelandese, italiana e al server provider che ha assicurato l’invio alle autorità competenti per l’individuazione dei soggetti coinvolti.
Sono 61.525 (dal 2002 al 2019) le segnalazioni che Meter ha inoltrato alla Polizia postale italiana e a numerose Polizie estere come ai server provider dove i pedopornografi organizzati attraverso i ‘servizi gratuiti di file hosting’ utilizzano spazi per trasferire foto e video. Un traffico enorme, spiegano da Meter, con milioni di bambini e bambine: dai neonati ai tredicenni, età preferita dai pedofili in tutto il mondo.
“Condividiamo l’appello del Consiglio d’Europa sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento sessuale che è un dovere di tutti gli Stati”, afferma oggi don Fortunato Di Noto, da 30 anni impegnato con Meter onlus nel contrasto a pedofilia e pedopornografia, Di qui l’auspicio che sia “un impegno forte e concreto. L’abuso è un ‘omicidio psicologico’”. Nel ricordare i dati sull’Europa, “18 milioni di minori abusati sessualmente”, il sacerdote richiama il report dell’associazione e rinnova l’appello ad “agire per ogni segnalazione”. Oltre la denuncia occorre però che “l’informazione e la prevenzione siano un progetto a lungo termine realizzato da tutti, nessuno escluso: società, Chiesa e altre Confessioni religiose, colossi del web, mondo della politica, culturale e artistico”. Il crimine “è globale e richiede un’azione globale”.