“Nella Vergine Maria, la naturale intuizione femminile viene esaltata dalla sua singolarissima unione con Dio nella preghiera”. Lo ha detto il Papa, nella parte finale dell’udienza di oggi, dedicata alla fgura di Maria. “Per questo, leggendo il Vangelo, notiamo che ella sembra qualche volta scomparire, per poi riaffiorare nei momenti cruciali”, ha proseguito Francesco: “Maria è aperta alla voce di Dio che guida il suo cuore e i suoi passi là dove c’è bisogno della sua presenza. Presenza silenziosa, di madre e discepola: Maria è presente perché è madre, ma anche perché è la prima discepola, quella che ha imparato meglio le cose di Gesù. Non dice mai: ‘Venite e risolverò le cose’. Dice: ‘Venite e fate ciò che vi dirà’. Questo fa il discepolo, e lei è la prima discepola”. “Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”, si legge nel Vangelo di Luca a proposito dell’infanzia di Maria. “Tutto ciò che le capita intorno finisce con l’avere un riflesso nel profondo del suo cuore”, ha commentato il Papa: “I giorni pieni di gioia, come i momenti più bui, quando anche lei fatica a comprendere per quali strade debba passare la Redenzione. Tutto finisce nel suo cuore, perché venga passato al vaglio della preghiera e da essa trasfigurato. Che si tratti dei doni dei Magi, oppure della fuga in Egitto, fino a quel tremendo venerdì di passione: tutto la Madre custodisce e porta nel suo dialogo con Dio”. “Qualcuno ha paragonato il cuore di Maria a una perla di incomparabile splendore, formata e levigata dalla paziente accoglienza della volontà di Dio attraverso i misteri di Gesù meditati in preghiera”, ha fatto notare Francesco: “Che bello se anche noi potremo assomigliare un po’ alla nostra Madre! Col cuore aperto alla parola di Dio, col cuore silenzioso, col cuore obbediente, col cuore che sa ricevere la Parola di Dio e la lascia crescere come un seme per il bene della Chiesa”.