“Noi siamo inquieti, sempre vogliamo le cose prima che le tocchiamo, le vogliamo subito. La vita non è così: questa inquietudine fa male”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, durante la catechesi dell’udienza di oggi, trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico e dedicata alla figura di Maria. “La preghiera sa ammansire l’inquietudine, sa a trasformarla in disponibilità”, ha garantito Francesco: “Io prego, la preghiera mi apre il cuore e mi fa disponibile alla volontà di Dio”. “La Vergine Maria, in quei pochi istanti dell’Annunciazione, ha saputo respingere la paura, pur presagendo che il suo ‘sì’ le avrebbe procurato delle prove molto dure”, ha ricordato il Papa: “Se nella preghiera comprendiamo che ogni giorno donato da Dio è una chiamata, allora allarghiamo il cuore e accogliamo tutto. Si impara a dire: ‘Quello che Tu vuoi, Signore. Promettimi solo che sarai presente ad ogni passo del mio cammino’”. “Questo è importante”, ha proseguito Francesco a braccio: “Chiedere al Signore la sua presenza a ogni passo nostro del nostro cammino. Che non ci lasci da soli, che non ci abbandoni nella tentazione, che non ci abbandoni nei momenti brutti”, come recita la parte finale del Padre Nostro.