“Convivenze protette per persone con disagio psichico e sociale” è il titolo di un progetto promosso dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con la Asl Roma 4 e il Comune di Bracciano. L’iniziativa, partita con la firma di un protocollo d’intesa, coinvolge cinque ospiti nella prima casa di un programma che è stato avviato per la prima volta nel 2012 a Civitavecchia (Rm). “Abitazioni normali, in condomini del centro città, vicino a luoghi di cura e servizi commerciali, vogliono garantire una vita sana e un reale reinserimento sociale a persone che per anni sono rimaste all’interno di residenze psichiatriche, per mancanza di risorse sociali più che per necessità, con costi altissimi per la loro vita e per lo Stato – spiega al Sir Massimo Magnano, medico psichiatra e responsabile della Comunità di Sant’Egidio a Civitavecchia –. Le convivenze ricostruiscono tessuti familiari che molti hanno perso a causa del proprio disturbo”. A Bracciano (Rm), la Asl mette a disposizione il personale sanitario, Sant’Egidio si impegna a trovare le abitazioni e a sostenere gli ospiti dentro e fuori dalla casa, il Comune facilita gli ingressi attraverso sussidi e detassazioni. Al canone di affitto contribuiscono gli ospiti stessi, che in alcuni casi ricevono pensione di invalidità e in altri lavorano e percepiscono stipendio. “Nello spirito della legge 180/1978, si persegue il superamento delle discriminazioni delle persone con disturbi mentali e la loro progressiva autonomia. Parallelamente, si ‘umanizzano’ i condomini, passando dalla paura alla simpatia, fino all’amicizia nei confronti di queste persone”, conclude Magnano.