“Un messaggio di speranza e un appello alla solidarietà alle Istituzioni europee e ai Paesi membri in questa crisi che ci ha travolto”. È quanto rivolgono oggi i presidenti delle Conferenze episcopali dei Paesi dell’Unione europea alle istituzioni europee e agli Stati membri in una dichiarazione dal titolo “Ritrovare la speranza e la solidarietà”, pubblicata in vista del prossimo incontro del Consiglio europeo, il 19 novembre. È la prima volta che tutti i presidenti delle Conferenze episcopali dell’Unione europea uniscono la loro voce per invitare l’Ue e gli Stati membri a “costruire una fraternità universale che non lasci fuori nessuno” e vincere così “le più grandi sfide di questo periodo storico, inclusa la pandemia di Covid-19”. La dichiarazione è frutto di un incontro che per la prima volta i vescovi presidenti hanno avuto il 30 settembre scorso sotto l’egida della Comece. “La pandemia che ci ha afflitto in questi ultimi mesi – si legge nel messaggio – ha scosso molte delle nostre sicurezze, e ha rivelato la nostra vulnerabilità e la nostra interdipendenza. Gli anziani e i poveri in tutto il mondo hanno sofferto il peggio. A questa crisi che ci ha sorpresi e colti impreparati, i paesi europei hanno reagito inizialmente con paura, chiudendo i confini interni e le frontiere esterne, alcuni anche rifiutando di condividere tra i Paesi le forniture mediche di cui c’era più bisogno. Molti di noi erano preoccupati che persino la stessa Unione europea, in quanto progetto economico, politico, sociale e culturale, fosse a rischio. Ci siamo resi conto allora, come ha detto Papa Francesco, di essere nella stessa barca e di poterci salvare solo restando insieme”. Anche gli Stati membri dell’Ue se ne sono accorti e “con rinnovata determinazione l’Unione europea ha cominciato a rispondere in modo unitario a questa drammatica situazione. Ha dimostrato la sua capacità di riscoprire lo spirito dei Padri fondatori. Ci auguriamo – scrivono i vescovi – che lo strumento per la ripresa dal Covid-19 e il bilancio rafforzato dell’Unione europea per il 2021- 2027, concordati nell’incontro del Consiglio europeo di luglio, e attualmente negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio, possano riflettere questo spirito”. “Questa crisi – si legge nel messaggio – è un’opportunità spirituale di conversione”.
I vescovi chiedono pertanto di non tornare alla “vecchia normalità”, ma di “approfittare di questa crisi per realizzare un cambiamento radicale in meglio”. Ricordano a questo proposito i principi della Dottrina sociale cattolica, in particolare “l’opzione preferenziale per i poveri e la sostenibilità”, che “possono essere una guida per costruire un modello differente di economia e società dopo la pandemia”. Nel messaggio viene anche riproposto l’appello più volte lanciato da Papa Francesco affinché il vaccino per il Covid-19, “una volta disponibile”, sia “accessibile a tutti, soprattutto ai più poveri”.