“Sebbene i numeri del contagio del nuovo Coronavirus siano ancora clementi in Africa Sub-Sahariana, le conseguenze economico-sociali delle misure atte ad arrestare la diffusione del virus sono drammatiche”. Lo segnala Harambee nel proprio studio sulla “resilienza in Africa Sub-Sahariana” al Covid-19. Delineando “una evoluzione rapida e piena di incognite” del contagio, l’ong riferisce che “molti governi hanno messo in pratica da subito misure contenitive: chiusura delle frontiere, divieti di spostamento”. “Il virus tende però a diffondersi in aree sovraffollate dove è impossibile praticare il distanziamento e dove, in molte delle quali, acqua pulita e sapone sono inaccessibili ai più. Mantenere le distanze è impraticabile per chi sopravvive grazie al lavoro informale svolto quotidianamente”.
La speranza indicata dallo studio proviene da “processi macro e micro di resilienza, per resistere e reagire alla crisi trasformandola, se possibile, in opportunità di crescita”. Oltre a promuovere iniziative concrete di sviluppo in campo educativo in Africa, Harambee desidera contribuire ad approfondire la conoscenza delle differenti realtà, attraverso la voce e le opinioni di chi in Africa ci vive. Proprio questi ultimi scrivono che “Covid-19, quindi, può aver incoraggiato i paesi africani a considerare maggiormente il lavoro online, contribuendo di certo a ridurre i tassi di disoccupazione, ad avere maggiore flessibilità e più produttività”. “Mentre gli esperti ipotizzano, senz’altro con buon motivo, che la pandemia porterà un arresto alla crescita economica dell’Africa e causerà effetti sociali devastanti, forse le storie di sopravvivenza e di resilienza raccontate offrono una speranza”.