In un momento in cui i governi degli Stati europei stanno mettendo in atto misure di contenimento della pandemia, con lockdown differenziati e misure restrittive sulle attività, i presidenti delle Conferenze episcopali dell’Unione europea chiedono di “trovare il miglior modo per conciliare il rispetto di misure necessarie e la libertà di religione e di culto”. In un messaggio pubblicato oggi dalla Comece dal titolo “Ritrovare la speranza e la solidarietà”, i vescovi dei Paesi Ue scrivono: “un elemento cruciale per la Chiesa in tanti Stati membri durante la pandemia è quello del rispetto per la libertà di religione dei credenti, in particolare la libertà di riunirsi per esercitare la propria libertà di culto, nel pieno rispetto delle esigenze sanitarie. Ciò risulta ancora più evidente se si considera che le opere caritative nascono e sono radicate anche in una fede vissuta”. I presidenti delle Conferenze episcopali dell’Unione europea assicurano la loro “buona volontà di mantenere il dialogo tra le autorità statali ed ecclesiastiche”. “Assicuriamo a tutti coloro che guidano le istituzioni europee e gli Stati membri e contribuiscono al loro lavoro, che la Chiesa è al vostro fianco nel nostro impegno comune per costruire un futuro migliore per il nostro continente e per il mondo. Tutte le iniziative che promuovono i valori autentici dell’Europa saranno da noi sostenute. Ci auguriamo che potremo uscire da questa crisi più forti, più saggi, più uniti, più solidali, più attenti alla nostra casa comune, per essere un continente che spinge tutto il mondo verso una maggiore fraternità, giustizia, pace e uguaglianza. Offriamo le nostre preghiere per tutti voi e vi diamo di cuore la nostra benedizione. Che il Signore ci accompagni nel nostro pellegrinaggio verso un mondo migliore!”.