Sarà Francisco Sagasti il nuovo presidente del Perù, dopo le dimissioni rilasciate domenica da Manuel Merino, pochi giorni dopo essere subentrato al dimissionario Martín Vizcarra. Sagasti, che fa parte del Partido Morado, forza di centro moderato, è stato ieri votato a grande maggioranza (97 voti sui 130 componenti dell’assemblea), in virtù di un accordo complessivo, presidente del Congresso; carica che lo porterà oggi a giurare come presidente della Repubblica, carica rimasta vacante; contemporaneamente, Mirtha Vásquez, del Frente Amplio (sinistra), eletta ieri vicepresidente del Congresso, assumerà la guida del Parlamento. Era difficile, domenica prevedere che l’intricatissima crisi istituzionale e politica avrebbe trovato uno sbocco, sia pur provvisorio, in previsione delle elezioni presidenziali dell’aprile prossimo. Invece, come confida una fonte del Sir, “era difficile trovare due anime giuste in questo Parlamento di pescecani, eppure ci si è riusciti”. Sagasti e Vásquez sono profili certamente diversi, ma accomunati da fama di credibilità e indipendenza, oltre che da una formazione in ambito ecclesiale. Entrambi, la scorsa settimana, avevano votato contro la destituzione di Vizcarra.
Sagasti, 76 anni, ingegnere e accademico, ha lavorato in passato per la Banca mondiale e insegnato all’Università Cattolica del Perù. Anche Mirtha Vásquez ha un profilo anomalo: fa parte del Frente Amplio pur non essendone organica. “Viene dall’esperienza delle comunità ecclesiali di base, è conosciuta per le sue battaglie in difesa dei diritti umani e dell’ambiente, contro le indiscriminate estrazioni minerarie, di oro soprattutto, nella regione della Cajamarca, appoggiata in questo dal futuro cardinale Barreto”, spiega Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, che ha vissuto per un periodo in Perù. Ora, prosegue, anche “il Perù diventa scenario di cambiamento e va sottolineato il ruolo esercitato in questi giorni dall’arcivescovo di Lima Castillo e dal card. Barreto, soprattutto dopo le repressioni e l’uccisione di due manifestanti, rispetto alla quale l’arcivescovo di Lima ha chiesto alle autorità di prendersi le proprie responsabilità”.
Sagasti è stato riconosciuto come nuovo presidente dall’Organizzazione degli Stati americani e con lui si è complimentato l’ex presidente Vizcarra, che pure ricorrerà alla Corte Costituzionale contro la sua destituzione.