Infanzia: Save the Children, “nascite in calo irrefrenabile, -385mila in dieci anni”

L’Italia “sta perdendo il suo capitale umano più importante: i bambini”. Calano infatti i nuovi nati, ad un passo sempre più spedito: negli ultimi dieci anni abbiamo perso oltre 385mila minori, che oggi rappresentano il 16% del totale della popolazione mentre l’incidenza degli 0-14enni è la più bassa tra i Paesi dell’Ue (13,2% contro il 20,5% della capofila Irlanda). Sono due province sarde – Oristano e Sud Sardegna – quelle con la percentuale più bassa in Italia di minori sul totale della popolazione (rispettivamente 12,5% e 12,9%), seguite da Ferrara al 13,2%. Sul fronte opposto, tra le province più giovani, troviamo Bolzano al 19%, Napoli al 18,8% e Caserta al 18,5%. Sono alcuni dei dati che emergono dal nuovo Atlante dell’infanzia a rischio “Con gli occhi delle bambine”, diffuso, a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza che ricorre il 20 novembre, da Save the Children. Solo nel 2019 il nostro Paese, con poco più di 420mila nascite, ha fatto registrare una diminuzione di oltre 19mila nati rispetto all’anno precedente (-4,5%) e a fine 2020, nell’anno della pandemia, secondo le ultime previsioni dell’Istat potrebbe conoscere una ulteriore riduzione di 12mila unità, portando le nuove nascite a quota 408mila a fine anno e a 393mila nel 2021.  A ridurre il brusco calo, solo l’incidenza dei minori con cittadinanza straniera, che oggi sono l’11% del totale, con Prato (28,4%), Piacenza (22,2%), Parma (19,5), Milano (19,2%) e Lodi (18,9%) le province che detengono le percentuali maggiori. “Un esercito di bambine e bambini spesso nati e cresciuti in Italia, che reclamano i loro diritti di cittadinanza”, auspica Save the Children.

 

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