Anche la Colombia è nella morsa del maltempo e dei cicloni tropicali, a cominciare dal più recente, l’uragano Iota, classificato a forza 4, che ha lambito le coste caraibiche, ma ha, soprattutto, investito in pieno le isole di San Andrés e Providencia, che si trovano di fronte al Nicaragua ma sono territorio colombiano. In particolare, secondo quanto riferito ieri dal presidente Duque, nell’isola di Providencia dove si registra attualmente una vittima accertata è stato distrutto il 98% delle strutture. In pratica, l’isola (che come San Andrés è un paradiso caraibico che vive soprattutto di turismo) è stata completamente rasa al suolo.
Di fronte all’emergere dell’ondata invernale e al passaggio degli uragani, la Conferenza episcopale colombiana (Cec), attraverso un comunicato diffuso ieri, esprime “fraterna vicinanza a chi soffre di queste calamità naturali”, allo stesso tempo fa appello alla solidarietà dei colombiani. “Teniamo specialmente presenti le comunità finora più colpite, nei territori delle arcidiocesi di Cartagena e Santa Fe de Antioquia, delle diocesi di Quibdó e di Istmina-Tadó e del vicariato apostolico di San Andrés e Providencia”, si legge nella nota.
I vescovi pregano per l’eterno riposo dei defunti, per la consolazione delle loro famiglie, per la pronta guarigione dei feriti e per coloro che hanno perso tutto. La Cec, attraverso il Segretariato nazionale per la pastorale sociale, “ha già avviato azioni umanitarie per affrontare queste emergenze, così come lo stanno facendo i Banchi alimentari delle varie giurisdizioni ecclesiastiche”. Nelle diocesi colpite sono state avviate raccolte di generi di prima necessità e collette in denaro.