“La priorità assoluta al dovere costituzionale di assicurare sempre e in ogni luogo i diritti alla salute, al lavoro e all’istruzione, mobilitando tutte le ‘componenti della Repubblica’ atte allo scopo”. È il primo orientamento che 70 associazioni, con primi firmatari l’Unione superiore maggiori d’Italia (Usmi) e la Conferenza italiana superiori maggiori (Cism), chiedono attraverso una mozione, “approvata con voto trasversale agli schieramenti politici”, frutto di un intervento congiunto del Governo e del Parlamento. Il secondo orientamento deve essere “la stipula di convenzioni tra enti pubblici e privati per far viaggiare ragazzi e cittadini in sicurezza” e il terzo “l’opzione di patti educativi di comunità che coinvolgano Ministero, Regioni e Comuni generando un’alleanza tra fra le 40mila scuole statali e le 12mila paritarie, al fine di reperire locali e trasporti che permettano a tutti gli allievi di frequentare in pari condizioni una scuola statale o una scuola paritaria prescelta, con particolare attenzione alle famiglie che vivono una difficoltà a causa della pandemia Covid-19 o che condividono l’esperienza della disabilità”.
E a proposito della legge di bilancio, le 70 associazioni chiedono che il Parlamento intervenga “sulla qualità e continuità del servizio scolastico ed educativo offerto dalle scuole paritarie”, “incrementando le risorse per il pluralismo scolastico e prevedendo, a partire dell’esercizio fiscale 2021, la deducibilità della retta versata per alunno o per studente alle scuole pubbliche paritarie dei cicli primario e secondario, per un importo non superiore a 5.500 euro ad alunno”; “eliminando, comunque, ogni inaccettabile discriminazione fra la scuola pubblica statale e le scuole pubbliche paritarie”; “incrementando il fondo” destinato alle “scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità allo scopo di riconoscere a ciascuno allievo disabile la copertura del docente di sostegno”; “accogliendo gli annunciati finanziamenti europei”, che “possono diventare la risorsa preziosa per realizzare e qualificare anche il sistema scolastico integrato: ‘autonomia, parità scolastica e libertà di scelta educativa'”; “rivedendo le linee di finanziamento del sistema scolastico italiano attraverso l’introduzione dei costi standard di sostenibilità da declinare in convenzioni, voucher, buono scuola, deduzione”.
Appellandosi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla seconda carica dello Stato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per il compimento della riforma ventennale della scuola, le 70 associazioni concludono: “La Nazione può uscire da questa tragedia se non vanifichiamo il lavoro eroico dei medici e degli infermieri, se non deprezziamo il lavoro degli insegnanti, di tutti quei docenti che sono disponibili a fare gli straordinari per recuperare una situazione culturale che rischia di divenire la prima fonte della povertà del nostro Paese”.