L’emergenza Covid è un fenomeno impegnativo per le strutture sanitarie; “tuttavia – precisa Carlo Bellieni, pediatra e vicepresidente nazionale di Scienza & Vita – non possiamo non sottolineare come, di fronte a questo sforzo imponente, altre importanti questioni sanitarie siano improvvisamente rimaste orfane”. In molte aree del Paese, infatti, si è arginato il numero di interventi chirurgici, visite ambulatoriali, prestazioni di assistenza domiciliare. Tra i tanti esempi, ultimo in termini di tempo, uno studio preliminare riporta che nel Lazio, verosimilmente “per i cambiamenti di stili di vita indotti dal lockdown e in particolare dal numero ridotto di visite in ospedale per paura di contrarre il Covid da parte delle gestanti”, si registra un considerevole aumento di bambini nati morti.
Scienza & Vita, si legge in un comunicato, “vuole richiamare l’attenzione sulla globalità di questi avvenimenti”, sottolineando la “necessità sociale ed etica che nessun malato venga lasciato indietro, nessuna patologia venga catalogata come di ‘serie B’, magari per una mancanza di lungimiranza nell’organizzazione sanitaria, che invece non dovrebbe mai farsi trovare impreparata di fronte alle possibili emergenze”. Purtroppo, “in molti Paesi, nelle politiche sanitarie si sceglie di seguire più un criterio aziendale, basato sul bilanciamento costi-benefici, piuttosto che preoccuparsi di mettere sempre al centro l’imprescindibile valore della persona umana, e in concreto di ciascuna singola persona, con i suoi bisogni reali”.
Nonostante le urgenze imposte dalla persistente epidemia da Covid, avverte l’associazione, “siamo ancora in tempo per provvedere alle carenze” citate: “occorre implementare rapidamente un piano rafforzato di assistenza domiciliare e ambulatoriale, in modo da coprire le necessità sanitarie soprattutto dei più deboli, di chi è allettato per malattia, dei disabili, dei bambini piccoli, delle donne in stato di gravidanza, che non potendosi esporre ad attese in pronto soccorso e non ricevendo le cure e a casa rischiano gravi danni, imperdonabili in una società evoluta e attenta al rispetto della persona”.