“Anche il territorio della nostra diocesi è stato vittima di grossi tagli sulla salute che oggi rivelano la loro drammaticità se consideriamo, ad esempio, che i posti di terapia intensiva esistenti in provincia sono pochi e ormai tutti occupati. Ecco perché diventa necessario che innanzitutto la politica fissi nuove priorità e nuovi parametri attraverso i quali compiere le proprie scelte”. È la denuncia di mons. Mimmo Battaglia, vescovo di Cerreto Sannita–Telese–Sant’Agata de’ Goti.
“I presidi sanitari di Cerreto Sannita e Sant’Agata dei Goti vanno potenziati e sviluppati, tenendo conto dei rispettivi bacini di utenza e della viabilità dei territori appartenenti agli stessi – è l’appello del presule -. È a partire da questi parametri che bisogna compiere le scelte a salvaguardia della salute e non fissando lo sguardo sul principio di economia della spesa sanitaria”.
Secondo il vescovo, “ci sono settori, come quello della sanità, che non possono e non devono rispondere a criteri strettamente economici, quanto piuttosto al principio, innanzitutto etico, del ‘prendersi cura’ di chi è malato per lenirne le sofferenze, uscendo fuori dalla fredda logica dei numeri che, soprattutto in questa pandemia, ha dimostrato il suo fallimento”. Oggi, aggiunge, “soprattutto i nostri territori dell’entroterra di provincia pagano il prezzo altissimo, in termini di qualità della vita e di tranquillità delle cure, del depotenziamento della sanità pubblica in nome del risparmio economico”.
È “necessario dare una risposta immediata ai bisogni e certamente questa non può consistere nel riaprire un ospedale solo temporaneamente, per l’emergenza impellente del momento, ma vuol dire aprirlo in modo definitivo come punto di riferimento per il popolo dell’intera Valle Telesina e del Titerno. Se abbiamo compreso l’enorme errore commesso nel ‘tagliare’ la spesa sanitaria chiudendo l’Ospedale ‘Maria delle Grazie’ e depotenziando progressivamente quello di Sant’Agata dei Goti, è necessario invertire la rotta subito, dando nuova vita ad entrambe le strutture”. Ben venga, quindi, anche la riapertura dell’ex presidio ospedaliero “Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita, “ma si faccia in modo che sia un inizio e non solo una parentesi che termina con l’emergenza pandemica”.