Oltre 1 persona su 3 nel mondo (circa 2,2 miliardi di persone) non ha accesso a fonti d’acqua sicure, mentre 1 su 2 (circa 4,2 miliardi) è costretta a vivere senza poter contare su servizi igienico-sanitari adeguati. 3 miliardi di persone non hanno acqua corrente e sapone anche solo per lavarsi le mani nella propria abitazione, prevenendo così il contagio da Coronavirus o altre malattie. È la crescente emergenza globale fotografata in un nuovo rapporto di Oxfam. Già prima dell’emergenza Covid la mancanza di acqua pulita causava ogni anno la morte di circa 780 mila persone, costrette a bere e lavarsi con acqua sporca o contaminata, con 297.000 bambini sotto i 5 anni – oltre 800 al giorno – colpiti da malattie ed epidemie. Tra le prime vittime quelli che vivono in Paesi messi in ginocchio da conflitti, come Yemen o Siria. In molti Paesi dell’Africa un bambino sotto i 5 anni ha una probabilità 20 volte maggiore di morire per l’uso di acqua contaminata, che a causa di conflitti e violenza. A livello globale si tratta di circa 2 miliardi di persone, che allo scoppio della pandemia, si trovavano intrappolate in zone di conflitto. Per assicurare acqua pulita e servizi igienico-sanitari adeguati a quante più persone possibile Oxfam Italia lancia oggi la campagna di raccolta fondi “Dona acqua, salva una vita”, con la quale si intende raggiungere oltre 60 mila persone, con l’obiettivo di salvare vite e impedire il diffondersi del Covid-19 e altre malattie infettive. Gli interventi saranno realizzati in Siria, nei governatorati di Aleppo e Deir-ez-Zor; in Sudan, nel campo profughi di Sortony, nel Nord Darfur e nei campi nell’Est Darfur; in Yemen, nei Territori occupati palestinesi, in Iraq, in Libano. Fino al 5 dicembre sarà possibile donare 2 euro con sms al 45584, 5 e 10 euro con una chiamata dal telefono fisso, sempre allo stesso numero.