“Stiamo vivendo tempi incerti in cui la pandemia ha accentuato il distanziamento personale, ma già da tempo assistevamo ad un distanziamento spirituale”. Lo scrive don Orazio Tornabene, direttore della Caritas diocesana di Acireale, in un messaggio alla vigilia della Giornata mondiale dei poveri, che si celebra domani. “Da questi rapporti fluidi non viene risparmiato nemmeno Dio”, osserva il sacerdote, secondo il quale “da una parte la pandemia ha evidenziato una certa impassibilità di alcuni nei confronti di chi vive condizioni sfavorevoli”, dall’altra “ha messo in evidenza il grande cuore di molte donne e uomini di buona volontà, che non si sono risparmiati ad andare incontro ai fragili “. “Forse, la sfida di oggi è uscire dalle paure che ci ingabbiano, intraprendendo la via della prossimità quale strada eloquente per vivere il Vangelo”, la tesi di don Tornabene: “Non possiamo lavarci le mani della nostra responsabilità nei confronti dei poveri, degli anziani, dei disoccupati, dei rifugiati, dei senzatetto, di tutte le persone, del Creato e delle generazioni future”.